Entriamo nell'universo del Maestro Gualtieri.

Egli capta l'anima degli oggetti per restituirla con una delicata sottigliezza e un infinita sontuosità. L'affascinante luce del "Violino zigano", quella dolce de "Luce dell'Haggadah", i rilievi dei ricami, i voli di pizzo, toccano tutti i nostri sensi.


Diventa allora il pittore della realtà poetica, e soprattutto un pittore emozionale!

Le sue nature morte, organizzate nella ricerca della composizione, raffinate nella scelta dei soggetti, perfette nelle loro interpretazioni dove tutto scivola, perché anche nell'estrema precisione mai il tratto ed il contorno sono percettibili.

Gli oggetti divengono delle "personalità luminose".

Il tessuto indiano sotto un battello di legno esprime la violenza di una tempesta.
La frangia di 'Fantasia" dà la voglia irresistibile di accarezzarla di toccarla.

Dal 1952 al 1960 è il periodo detto Trompe-l'œil, Iperrealista e Surrealista, anche se questi appellativi non esistevano ancora.
Sono gli anni difficili. Niente soldi, pochi soggetti da dipingere. Ma il suo Surrealismo viene solo dai suoi giochi di luce e dalla disperazione di un periodo miserabile, dove per creare nella sua piccola camera d'albergo doveva aprire la porta e dipingere contro la ringhiera della scala per avere un po' di distanza. Così ha realizzato 'Il gioco della morte".

Gli anni '60 cominciano ad offrirgli una certa facilità finanziaria e di conseguenza la possibilità di comprare, di affittare ciò che gli piaceva: begli oggetti, cristalli ecc... per la sua arte.

Nel 1966 Fernando desidera maggiormente far penetrare la luce nella sua opera e si concentra sullo studio dello spettro solare:
'Si può immaginare un effetto più forte per l'aggiunta di una luce artificiale. Un oggetto che riceve un raggio di luce arancione vedrà diminuito il proprio colore, e allo stesso tempo lo conserva fondamentalmente.

Infatti accuserà una triplo riverbero:

Quella dell'arancio solare,
Quella dell'oggetto nella parte illuminata,
Quella della parte non toccata.


Preparazione dell'operaPreparazione dell'opera Preparazione dell'opera

Un nuovo mondo emerge, nato dalla fusione di tutte questi raggi mescolati, ma sempre dominati dal raggio monocromo del sole."
'L'uccello ferito" con la sua forte luce arancione è il più rappresentativo di questa ricerca dello spettro solare.

Nel 1966 egli incontra in una Galleria parigina il suo futuro Mecenate canadese John Scrymgeour, presidente della Westburn, che dirige l'insieme delle compagnie petrolifere. Per 12 anni dipinge ogni estate in Canada a Calgary, ritratti e paesaggi.
Adesso può comporre ciò che desidera: grandi formati e soggetti sontuosi.

E' la rivincita del suo gusto per il bello, del suo amore per la luce sulla miseria, sul grigio della sua infanzia nell'est della Francia.

L'analisi dell'opera e l'intimità della vita dell'artista si fondono in periodi ricchi e poveri che influenzano l'ispirazione del pittore. Questa evidenza è raramente ricordata nel linguaggio filosofico dei critici.
Non è più né Trompe-l'œil, né Iperrealismo, né Realismo poetico, né Surrealismo, ma è Gualtieri: un flusso di luce e di emozione.
E' 'il pittore del bello".
E' il pittore dello 'Splendore del Reale", dove il quotidiano è illuminato dall'interno.
Qualcuno lo chiama 'philips" come se le sue composizioni fossero illuminate da luci nascoste.

Dipinge i belli oggetti, le stoffe sontuose, ma ama anche l'intensa precisione degli oggetti moderni: revolver, cinepresa, sigarette, carta monete, monete...
La sua arte avvicina gli oggetti in composizioni inaspettate, dove prendono un rilievo e un senso allucinante.
Le grandi passioni umane: il gioco, l'alcool, l'amore, l'ambizione emergono dagli incontri che organizza fra gli oggetti.

Un regista unico che trasforma gli oggetti in personaggi come lo rivela Hassan Hamadè nella sua intervista televisiva 'Gualtieri, l'esploratore della personalità luminosa".

La sua arte offre una possessione immediata della realtà, ed un'ossessione poetica di un sogno infinito. La realtà banale si trasforma in una luce soprannaturale.
'La sinfonia di cristallo", 'Lacrime di cristallo", 'My Nuong", 'Luce d'Oriente" ci fanno penetrare in un mondo bodleriano dove tutto è 'ordine, bellezza, calma e voluttà".
La realtà banale si trasforma in una luce soprannaturale
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La sua arte è nata dal suo dono, è geneticamente legata al suo essere.
La sua tecnica è il suo modo di fare.

Fernando Gualtieri - Nascita di un'opera d'arte
Dopo un disegno perfetto rispettando ombre e luce, dipinge il primo strato di un rosso fiammeggiante. Lo ricoprirà di una trentina di strati successivi per terminare con i colori finali. Sotto le trasparenze dei cristalli tanti strati lavorati a partire dal rosso, un velo ... è possibile ?
Lui spiega:
- Il dono possiede la forza del fuoco o dell'acqua, non si può trattenere, va in tutte le direzioni. Quando l'opera è terminata anche lui si meraviglia:
- Non sono io che l'ho fatta, mi chiedo anche se sarei capace di ridipingerla.

E per il suo coraggio, la sua tenacia, la sua passione che cancellava la miseria, che ci offre lo splendore del reale.

Spesso gli chiedono:
Perché il rosso?
- Da la vita come la circolazione sanguigna al viso e al corpo. Permette alla pittura di ben aderire alla tela.

Perché dipinge i cristalli rotti?
- Tutti i cristalli, anche quelli belli sono di serie ma la spaccatura è unica e dà un profilo insolito e drammatico a un cristallo anche ordinario.

Gualtieri con il suo lavoro è così concentrato, quando finisce di lavorare che lascia facilmente cadere quello che tocca.
Spesso i critici filosofeggiano sui tormenti della pittura, sono semplicemente tormenti della vita: la povertà semplifica le composizioni, il benessere permette la sontuosità.

Per finire lasciamo parlare l'artista:
- La tecnica è una procedura statica e l'opera d'arte è in movimento. Desidero catturare le trasparenze, le mille luci di un colore, scegliere e avvicinare l'oggetto per far emergere dalla loro giusta collocazione il mistero della terza dimensione, nella perfezione della natura per raggiungere lo Splendore del Reale


GUALTIERI è LA PASSIONE DELL'IMPOSSIBILE.
è di un'indipendenza essenziale e osa creare all'opposto di tutte le mode.
Egli ci offre un reale magnificato, sotto un gioco di luce impressionante, in un mondo insolito, splendido che non si sa dimenticare. Le sue nature morte sono degli ambienti che fanno sognare.

Venite a scoprirlo a Talamello!

Un pittore che non si può catalogare!
Un pittore, fuori dal tempo...
Questo è il caso eccezionale di Fernando Gualtieri.

Scoprite la sua Arte ammirando le sue oltre 40 pitture, esposte al Museo Pinacoteca di Talamello!

MUSEO GUALTIERI "Lo Splendore del Reale"

Piazza Saffi - 47867 Talamello (RN)
Tel. 0541 920036 / 0541 922893
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